Un'alba rosata si leva
sull'ingenuo smalto del mare
a ricordare negli oblii
di porpora il luccichio
delle ultime stelle.
Chi mi spazierà il cuore?
Il vento porta via le foglie
in una penombra
rammendata dalla luce
delle candele accese.
E dal silenzio sgorgano
gocce di rugiada.
La chiesa vuota di voci
solfeggia nel mormorio
dell'aurora il mio sospiro.
Scrivo col pensiero
sulla superficie liquida
d'una luce opaca
dove fontane piangono
lacrime d'attesa
e sui balconi c'è del viola
come se una nuvola
vi fosse tesa.
Io non so mai che cieli
ed acque mi sveglino dentro
o quale assetato deserto.
Cercare Dio è trovare la notte
nell'ombra bianca
della sua misericordia.
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